
Siamo stati introdotti alla “fenomenologia del suono“
CINEMATOGRAFICAMENTE
Nella scena della “danza dell’eco” il piano dell’ascolto è fortemente trasformato: sappiamo che la ballerina è cieca e quindi sappiamo che durante la danza sta amplificando i suoi sensi, che necessariamente le occorrono per sintonizzarsi sulla realtà e su concetti ed intenzioni dove non occorre la vista (quindi invisibili). Ecco a voi l’intenzione non manifesta.
La danza dell’eco è spettacolare perchè tutti gli oggetti (vestiti, tamburi, armi) diventano vitali per mappare lo spazio ed è importante che qualcunoqualcosa li muova, li tocchi per farli risuonare.
- la ballerinaprostituta è un eroe?
- un malvagio?
- è davvero cieca?
- quali sono le sue intenzioni?

Il suono viaggia per andare e ritornare in uno spazio, mai in un vuoto. Bisogna quindi, recuperare la sequenza tecnica (il codice) senza rinunciare alla condivisione. Il sapere ed il saper fare partono dalla nostra più intima profondità come la nostra voce.
E TU? COSA NE PENSI? SEI D’ACCORDO?
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