
E’ la domanda a cui voglio immediatamente rispondere

- la lode;
- la cura;
- la casa comune;
“Occorre rallentare il passo”
Tra tanti, l’UNESCO sembra aver anticipato le manovre di salvaguardia e sta tutelando sempre più territori ma questo non basta. Il Papa più volte sottolinea che NOI abbiamo un debito ecologico nei confronti del Sud del mondo.
L’enciclica cerca di essere un forte richiamo al cambiamento ma non è facile, per niente.
Con il tempo l’invadenza della cultura “vidimata alla ricerca di se stessa” (Italo Calvino) pregiudica la sensibilità dell’uomo
“Occorre sradicare la povertà”
- con Dio;
- con il prossimo;
- con la Terra.
«Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti», l’impatto più pesante della sua alterazione ricade sui più poveri, ma molti «che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi»
Infatti il Papa incoraggia una vera e propria “cultura della cura”.
Purtroppo l’abuso di risorse ha portato con i secoli anche ad un aumento della povertà ed è necessario adottare politiche di contrasto. Per farlo chi governa deve considerare i costi sociali e farli pienamente supportare da chi usufruisce delle risorse ambientali.
Occorre abbandonare una visione basata sulla massimizzazione di profitti a breve termine e puntare a garantire un’eredità a chi verrà dopo.
Noi non siamo i padroni di questo mondo, né tanto meno dell’universo ma questo «non significa equiparare tutti gli esseri viventi e toglier[gli] quel valore peculiare» che lo caratterizza; e «nemmeno comporta una divinizzazione della terra, che ci priverebbe della chiamata a collaborare con essa e a proteggere la sua fragilità». La Terra è la nostra casa comune e noi ora purtroppo non siamo capaci di prendercene cura.
Dobbiamo diventare protettori dell’ambiente, noi siamo stati sempre i guardiani del pianeta e della vita e dobbiamo ricominciare ad esserlo.
Papa Francesco non teme di formulare un giudizio severo sulle dinamiche internazionali recenti: «i Vertici mondiali sull’ambiente degli ultimi anni non hanno risposto alle aspettative perché, per mancanza di decisione politica, non hanno raggiunto accordi ambientali globali realmente significativi ed efficaci».
“L’educazione è tutela, fatta di piccoli gesti”
Ed anche noi, comune persone che tutti i giorni si dedicano alla propria vita, troppe volte vantiamo diritti che non abbiamo e dimentichiamo il dovere.
La solidarietà sociale è tra i doveri inderogabili, non dimentichiamolo.
I dubbi e le incertezze sono tanti. Per risollevare il pianeta occorre puntare ad energie rinnovabili ma per ora la tecnologia sembra bloccata dal potere delle multinazionali e dai proprietari petroliferi.
Potremmo un giorno abbandonare completamente le energie fossili?
Come possiamo gestire un’eredità di cui non conosciamo neanche i meccanismi?
E tu? Cosa ne pensi?
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