Ora vivo a C/mare di Stabia ma fondamentalmente sono un gragnanese.
E questo post voglio dedicarlo al paese che mi ha visto crescere e al suo prodotto storico: LA PASTA. Ho da poco saputo che LA PASTA DI GRAGNANO ha ottenuto il marchio I.G.P. (indicazione geografica protetta) portando le eccellenze italiane certificate a quota 254.
A cosa serve questo I.G.P.?
Facciamo un po’ di chiarezza: questo riconoscimento viene attribuito dall’Unione europea a quei prodotti agricoli e alimentari che si distinguono per la qualità nella produzione e serve sopratutto per distinguere i prodotti genuini e legati all’eccellenza del territorio dalle imitazioni e contraffazioni che in modo più o meno furbo hanno cercato di sfruttare il nome più noto e riconosciuto.
Questo prodotto è finalmente diventato ambasciatore del Made in Italy ed in questo momento di crisi generalizzata, a mio parere, bisogna sapere che c’è chi ha idee buone e lavora bene. Aziende famigliari che rivitalizzano il nostro territorio; ed aiutarle significa fare del bene all’economia locale, aiutare l’ambiente e in fondo (the last, but not the least) avere incredibili gioie legate al consumo di questi prodotti.
La storia di Gragnano
La storia di Gragnano si fonde con quella della pasta. La data da ricordare è quella del 12 luglio del 1845 quando Ferdinando II di Borbone, re del Regno di Napoli concesse ai fabbricanti gragnanesi l’alto privilegio di fornire la corte di tutte le paste lunghe. Nacque così la città dei maccheroni. Da allora ne sono passate di persone importanti, di artisti che hanno celebrato “o maccarone”. Ne è un esempio il poeta Gennaro Quaranta che compose “la Maccheronata”, rivolgendosi a Giacomo Leopardi:
« E tu fosti infelice e malaticcio, o sublime Cantor di Recanati,
che bestemmiando la Natura e i Fati, frugavi dentro te con raccapriccio.
Oh mai non rise quel tuo labbro arsiccio, né gli occhi tuoi lucenti ed incavati,
perché… non adoravi i maltagliati, le frittatine all’uovo ed il pasticcio!
Ma se tu avessi amato i Maccheroni più de’ libri, che fanno l’umor negro,
non avresti patito aspri malanni… E vivendo tra i pingui bontemponi
giunto saresti, rubicondo e allegro, forse fino ai novanta od ai cent’anni… »
Anche geograficamente Gragnano è un paese fatto per la produzione della pasta di grano duro. La zona ai piedi dei Monti Lattari, fra le montagne e il mare, gode di un clima mite, equilibrato e leggermente umido per tutto l’anno, che permette di essiccare la pasta in maniera graduale. Inoltre, dalle sorgenti del Monte Faito sgorga un’acqua pura, povera di cloro, che i pastifici di Gragnano da sempre utilizzano per la produzione della pasta e che conferisce al prodotto finale caratteristiche inconfondibili. E che dire della maestria degli artigiani della pasta che con la trafila al bronzo, donano alla pasta quella tipica rugosità che le permette di trattenere alla perfezione il condimento.
GRAGNANO=PASTA