IL SERVIZIO
Quando in cucina i cibi erano stati ultimati venivano messi su un grande vassoio, il ferculum e portati sulla tavola ovale, senza tovaglie.
Gli schiavi “assistenti di sala” avevano il compito di allestire e curara la tavola di servizio: su di essa c’era l’acetabulum (l’ampolla con l’aceto), la salinum (la saliera), i dentiscalpia (gli stuzzicadenti) e la muscarium pavoninum (uno schiacciamosche fatto da penne di pavone).
SI MANGIAVA CON LE DITA
A quel tempo siccome non si usavano le posate, per pulirsi le mani tra una portata e l’altra, i romani usavano lavarsi con delle piccole brocche d’acqua profumata (oggi usiamo le salviette qualche tempo fa le finger-bowl) e si asciugavano con dei pezzi di stoffa chiamate mappa. Erano dei tovaglioli personali che portavano sempre con loro. Gli schiavi pulivano loro sia mani che piedi.
Siccome mangiavano con le mani, per comodità, tutti i cibi venivano serviti già in piccoli pezzi oppure erano gli schiavi che tagliavano i bocconi per i loro padroni. Esisteva già il cucchiaio: si chiamava ligulae ed era inizialmente in legno, poi venne realizzato in metallo. Più tardi fu introdotto uno strumento per mangiare uova e lumache più comodamente, il cochlear.
il brindisi romano: oggi conosciamo tanti modi per omaggiare il festeggiato ma il brindisi resta sempre un evergreen. I romani bevevano alla salute tanti bicchieri quante le lettere del nome del festeggiato o di chi aveva organizzato il banchetto o del padrone di casa.
UN PERFETTO OUTFIT
Quando si partecipava ad un banchetto, i romani utilizzavano un abbigliamento particolare, la vestis coenatoria o synthesis. Si trattava di una tunica di lino colorata molto più larga e lunga di quella normale. Agli schiavi veniva affidata più di una tunica perchè il padronee sporcandosi doveva cambiare la veste più volte durante il pasto. Anche la calzatura era specifica: invece dei comuni sandali usavano le solae, antenati delle nostre pantofole (erano usate solo in casa).
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Perchè i romani mangiavano sdraiati?
Nell’antichità egizi e greci mangiavano da seduti, solo il popolo romano mangiava da sdraiati. Era un’abitudine si pensa ereditata dagli antichi Etruschi. Tutto il popolo romano mangiava disteso sui “divanetti inclinati” (kline). Esistevano anche divanetti a più posti e non solo i più ricchi mangiavano sdraiati. Anche i romani più poveri lo facevano (specialmente nel periodo delle festività). Tutti i cittadini liberi, la posizione era proibita agli schiavi. Restavano seduti anche le donne ed ai bambini (più tardi, in pieno IMPERO ROMANO, alle donne facoltose fu concesso di mangiare nella stessa posizione degli uomini). Anche i clienti delle taverne mangiavano seduti.
L’IMPORTANZA DI STARE SDRAIATI
Durante i banchetti si conversava sulla politica, sull’arte e sulla filosofia, si parlava d’affari e di lavoro ma capitava quasi sempre che ci addormentasse tra una portata e l’altra proprio per la posizione comoda. Stando sdraiati inoltre era possibile ingerire più cibo
Mangiare da sdraiati voleva dire avere gran potere, si apparteneva ad una classe privilegiata. Pensa che Catone l’Uticese per protestare contro la tirannia di Cesare decise di mandiare seduto (oggi invece facciamo lo sciopero della fame).
Spero che questo “viaggio temporale” sia stato di tuo gradimento.
Nel prossimo articolo parlerò della sala da pranzo, farò confronti con le sale ai giorni d’oggi e di come erano moderni gli antici romani sull’attenzione al dettaglio ed al comfort.
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