L’abbiamo tanto aspettato questo giorno, l’ultimo lunedì del mese ma il primo della grande sfida campana: l’apertura del food delivery.
Facciamo un passo indietro e torniamo all’inizio di questa quarantena, quando ancora non avevamo chiare le sorti sanitarie ed economiche del nostro Paese ma ogni regione, recepita la disposizione del Governo centrale, personalizzava le limitazioni sulle realtà locali. Per la regione Campania è il Pres. De Luca ad affiancare alla chiusura delle attività di ristorazione il divieto assoluto di fare food delivery. Questo accadeva fino ad pochi giorni fa. E’ partita oggi, infatti, la settimana che sarà il banco di prova per meglio capire come comportarsi dal 4 Maggio in poi.
Grande ripartenza, dunque, ma c’è un ma. La macchina organizzativa si è rivelata essere un flop ed il sistema di delivery di più gestori tra quelli più celebri è collassato a causa della macchina burocratica: le disposizioni regionali, difatti, si sono rivelate fallaci ed hanno innescato una confusione immane.
Nell’ordinanza di sabato, la Regione dimentica di dare direttive a locali di ristorazione quali pub, rosticcerie, tavole calde in materia di orari di apertura, dettagli che erano, però, presenti nella precedente direttiva dello scorso mercoledì.
In parole povere si legge nella prima ordinanza che
Sono consentite le attività e i servizi di ristorazione – fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie […] dalle ore 16,00 alle ore 22,00
Mentre, nella successiva, le medesime attività sono state totalmente dimenticate. Che sia un mero errore materiale è palese ma il caos che ciò ha ingenerato ha portato alla paralisi di interi quartieri, tra cui il Vomero, dove decine di raiders si sono assembrati, impotenti e senza sapere come comportarsi, davanti ad attività che fino ad un minuto prima erano aperte (in conformità con l’ordinanza di mercoledì) e che man mano venivano visitate e chiuse dai Vigili Urbani.
La denuncia arriva, tra i vari, via videomessaggio di Egidio Cerroni, della paninoteca Puok
Il Consigliere comunale Nino Simeone, intanto, fa sapere di aver chiesto chiarimenti presso gli Uffici Regionali per quello che, ci auguriamo tutti, è stato un errore facilmente rettificabile.
Il dato positivo, intanto, è che la popolazione ha risposto con entusiasmo alla riapertura dei servizi di consegna in più parti della Regione. Solo a Napoli, su circa 300 pizzerie aperte, si stima la produzione di 60.000 pizze nella sola giornata (per meglio dire serata, stando ai ristretti orari concessi) di oggi. E’ il segno che si ha voglia di tornare alla normalità.
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AGGIORNAMENTO
E’ di quest’oggi la rettifica, inoltrata dagli uffici regionali, con chiarimento n.22 all’ordinanza n.39 del 25 Aprile 2020. Finalmente, si legge nell’ordinanza, ristoranti, pizzerie, vinerie, pub, kebab e similari potranno aprire dalle ore 16.00 con ultima consegna alle ore 23.00
(Il testo dell’ordinanza è QUI disponibile in pdf)