In questo post, quindi, una mia riflessione personale che cerca di rispondere ad alcune domande e crea nuovi spunti di riflessione.
Ma prima di questa risposta, occorre porsi un’altra domanda:Chi è l’insegnante di sostegno?
L’insegnante oggi deve portare avanti nuovi compiti, molto più impegnativi e con scadenze precise. Inoltre il docente di sostegno non è solo di sostegno al singolo alunno ma anche al gruppo classe.

“E’ garantito il diritto all’educazione e all’istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie” (art. 12 della Legge 104/92). Si tratta quindi di un vero e proprio diritto che va rispettato obbligatoriamente.
Ma quest’integrazione non riguarda esclusivamente l’alunno disabile; ognuno di noi a questo mondo ha bisogno di aiuto perchè NESSUN UOMO NASCE AUTONOMO.
E’ solo con l’educazione se un essere umano diventa autonomo.

Il secondo concetto (la collaborazione) secondo me, è quello più difficile perchè riguarda diversi aspetti e soggetti. Occorre proporre diverse forme di collaborazione agli alunni ed attivare processi didattici che permattano un clima positivo; deve obbligatoriamente essere positivo per attivare i percorsi d’integrazione.
C’è bisogno che i docenti delle diverse materie collaborino tra loro per conquistare gli obiettivi comuni e trasversali e permettere il fluido processo della progettazione e della pianificazione delle attività.
Le competenze
Il docente di sostegno assume quindi un ruolo importantissimo, di coordinamento e di supervisione. Ma non è facile (d’altronde non lo è nessun lavoro nel settore della pedagogia).
Qualche tempo fa scrissi sulle Competenze di un docente oggi
(clicca qui per leggere l’articolo)
Riassumendo il docente di sostegno deve possedere caratteristiche molto affascinanti: tanto cuore ed un alto livello di competenze relazionali, oltre alla conoscenza delle normative di settore.


L’evitatore
I documenti!!!

Concludo l’articolo con questo testo di Don Milani, tratto da Lettera a una professoressa, Firenze Editrice Fiorentina 1963.
“Va da se che il tornitore si sforza di lavorare sul pezzo non riuscito affinché diventi come gli altri pezzi. Voi invece sapete di poter scartare i pezzi a vostro piacimento….Se ognuno di voi sapesse che ha da portare innanzi a ogni costo tutti i ragazzi e in tutte le materie, aguzzerebbe l’ingegno per farli funzionare”