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Ebbene si, amico lettore che leggi i miei articoli sparsi per la rete, utilizzi le ricette che pubblico, usi i miei learning object e segui i miei consigli per lo studio…..SONO UN INSEGNANTE DI RUOLO.
Per un docente precario da anni è un sogno che diventa realtà.
Certo che essere un docente di enogastronomia a tutti gli effetti a 32 anni è una grande conquista.
Nel corso di questi anni passati dietro la cattedra ne ho viste davvero di tutti i colori, ho conosciuto persone eccezionali, insegnato ad i miei ragazzi tutto quello che so, e sono consapevole che ancora oggi e per molti anni a venire continuerò a studiare perchè credo che non si smetta mai d’imparare, specialmente in un settore come quello enogastronomico in continua evoluzione.
Sembra ieri quando nel 2007 scelsi d’intraprendere la strada dell’insegnamento: guardandomi indietro mi rendo conto di essere cambiato tanto rispetto a quel ragazzo che voleva solo lavorare in cucina. 
Dedico questo post a me ed a chi sorridendomi esclama: “Ah, fai il professore? Eh bravo, che bella vita che fai!” Come avviene per altri miei articoli, questo post si trasfomra in una pagina del mio diario virtuale che condivido con la rete. 😎
A Hashtag Story  
E’ stato ad Udine che hanno iniziato a chiamarmi “Prof” (ammetto che ancora oggi sorrido quando accade).
Lontano tanti km da casa ho iniziato a vivere da solo in una terra che non conoscevo affatto ma che presto avrei amato: i volti sorridenti dei miei colleghi friulani, le ipnotiche Alpi Carniche innevate, le gite domenicali nei paesini austriaci, gli incantevoli vigneti, la bellissima laguna, i sapori dei prodotti del Friuli Venezia Giulia. Non dimenticherò mai nulla e porterò sempre nel cuore i volti e le tante esperienze passate in quest’adorabile regione.
#FURLAN #INDIPENDENZA #STRANIINCONTRI
   Non è stato tutto rose e fiori; il tempo e la distanza mi hanno portato via tanto. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentito davvero un soldato al fronte che non sarebbe più tornato a riabbracciare la sua famiglia. Già da qualche tempo mio padre conviveva con un brutto male ed io puntualmente ero dubbioso sul continuare a lavorare così lontano eppure quell’omone del mio papà, quando “scendevo giù”, tra cliniche ed ospedali mi diceva sempre: “Pensa al tuo futuro, pensa che hai fatto una buona scelta“.  E poi ad ottobre del 2008, mentre mi organizzavo per andare a far lezione ricevo la più brutta telefonata della mia vita, quel genere di telefonata che non auguro a nessuno. Mio papà muore ed io non ero vicino a lui, a mia mamma ed a mia sorella quando tutto accade. Ecco che seguire la strada dell’indipendenza mi segna per sempre.
#RIMPIANTI #TRISTEZZA #INCERTEZZE
   Ritorno ad Udine, vivendo una vita felice a metà. Poi un giorno realizzo: noi viviamo una sola volta, abbiamo una sola occasione di vivere accanto ad i nostri cari, di poterli veder crescere ed invecchiare, di poter far parte della loro quotidianità e così scelgo: scelgo di tornare giù dalla mia famiglia e di riavvicinarmi.
Tanti mi hanno detto più volte di aver fatto la scelta sbagliata. Chi vive la scuola e gli esperti del sistema scolastico sanno bene che lavorare nelle scuole statali qui a Napoli richiede un punteggio dei servizi superiore a quello richiesto nel resto d’Italia. Ma io volevo rivedere le mie montagne e stare con la mia famiglia. Trovo lavoro a pochi km da Napoli ma delusioni e verità portate a galla proprio grazie al mio ritorno in Campania mi riportano a Gragnano, per poi trasferirci con la mia famiglia a Castellammare di Stabia. E così decido prima di svolgere Servizio Civile accanto a bambini malati. Un anno dopo inizio ad abbinare scuola paritaria a lavoro in cucina nei ristoranti della mia zona. E poi integro quasi alla perfezione anche dei corsi che, per la mia innata curiosità e brama di sapere, volevo frequentare da tempo (impiantista elettricista, sistemista informatico e dieta mediterranea).
#NONTIFIDARMAICOMPLETAMENTE #NUOVOINIZIO #QUANTECOSEALMONDOVUOIFARE
   Scorre l’orologio per un po’ e poi sul sito del MIUR viene pubblicato un bando che mi riguarda molto da vicino. Inizio così assieme ad altri colleghi il PAS (Percorso Abilitante Speciale) all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli: 2500 euro per le tasse e l’iscrizione investendo inoltre tempo per frequentare i corsi, per studiare e sostenere gli esami con la promessa che sarei passato in “una fascia di Graduatoria” che mi avrebbe permesso di lavorare stabilmente. Ma questo non accade mai.
#RESILIENZA #SACRIFICIO
  Qualche tempo dopo una notizia calpesta i sacrifici economici e non (non solo i miei ma anche quelli di migliaia di docenti): il mio diploma è abilitante e quindi chiunque ne è in possesso non deve frequentare l’Università slittando da III a II fascia. Acquisiscono i nostri stessi diritti e la stessa graduatoria che io ed i migliaia di colleghi insegnanti abbiamo sudato ad ottenere. Tutto con una spesa irrisoria di 150 euro (più o meno) e senza sostenere alcun esame. 
#RABBIA #FRUSTRAZIONE #IMPOTENZA
  Nel 2016 un’altra notizia riaccende la fiamma: il concorso 2016 permesso esclusivamente a noi VERI abilitati. Così si ricomincia il binomio lavorostudio per affrontare una prova pratica, una prova scritta ed un colloquio orale. 
Giuseppe A. Ruggi risulta vincitore di concorso.
#EPICWIN #HOVINTO
   Pochi giorni dopo con una serie di ricorsi, il concorso viene “aperto” anche ai soli diplomati che si preparano e studiano proprio sulle domande che noi qualche mese prima abbiamo affrontato: tipologie, strutture e contenuti che per noi primi concorsisti erano ignoti fino al giorno stesso dell’esame che si trasformano per “loro” in materiale di studio. Nasce l’incubo “delle supplettive” per noi vincitori del concorso 2016.
#$!!ç@&!!!! (HASHTAG VIETATI AI MINORI)
   Le prime immissioni qualche mese dopo permettono ai miei colleghi di “entrare di ruolo“. Persone precarie da anni firmano “le sudate carte” e per me vedere stimati docenti piangere di gioia al pari di un bambino che riabbraccia sua madre dopo tempo….beh….è stato un momento davvero toccante. Ma la mia posizione nella graduatorie di merito è ancora lontana.
#UNGIORNOACCADRA’ #ASPETTA #LARUOTAGIRA
   Ritorno “al confine”, precisamente a Grado (un paese di mare che personalmente adoro follemente) e l’anno dopo, con l’aggiornamento delle domande, per me arriva Ischia, la fantastica isola verde, faticosa da raggiungere tutti i giorni ma non impossibile.
Gli strani meccanismi che regolano e permettono il funzionamento della complessa macchina “SCUOLA ITALIANA” mi permettono di vivere un’altra strana e magica esperienza: fare l’insegnante di Sostegno al servizio di due alunni che spalancano ulteriormente le porte del mio cuore.
#RESILIENZA #CUORE
   E poi arriva il FIT (il concorso 2018) permesso esclusivamente a noi VERI abilitati con un percorso “facilitato” che prevede lo svolgimento della sola prova orale. Si ritorna a studiare ed a rivedere gli appunti e le dispense redatte due anni prima.
Giuseppe A. Ruggi risulta vincitore di concorso.
#VINCERESENZAILPREMIO #DUBBI 
   Intanto l’anno scolastico volge al termine, Luglio scorre e poi la bomba: sul sito dell’USR Campania viene pubblicato il calendario per le immissioni 2018 (dalle graduatorie di merito del concorso del 2016). Ecco che l’8 agosto dopo più di 16 ore passate al C.S.A. di Napoli, tra le tante proteste di abilitati veri e “suppletivi”  arriva per me il momento tanto atteso:
LA FIRMA 
Cosa cambia da oggi per me? 
Non sarò costretto a cambiare scuola e soprattutto perdere i miei ragazzi nel corso degli anni: le parole d’ordine ora saranno “stabilità” e “continuità”.
E questa non è la conclusione della mia storia ma solo il trampolino di lancio.

Ed il mio blog mi accompagnerà ancora nel tempo, è dal 2008 che lo fa evolvendosi come me ed adattandosi ai tanti cambiamenti.


😭#MAI UNAGIOIA😍

Di Giuseppe Alfredo Ruggi

Insegnante di enogastronomia, digital teacher e non solo. Collabora con numerose scuole d'Italia, ha pubblicato numerosi articoli e due testi. Innamorato della scuola sa bene che insegnando si impara.

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