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Qualche tempo fa, mentre cercavo qualche opera o articolo da leggere in classe durante la giornata delle Memoria, mi sono imbattuto in questa poesia…dal linguaggio semplice, chiara e tanto triste (come tutte le opere che si riferiscono a questo triste periodo storico)
Scritta da Wislawa Szymborska (poetessa polacca e premio Nobel) e raccolta insieme a tante altre bellissime poesie in “Elogio dei sogni“.
    La cipolla è un’altra cosa
    Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.

    In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.

    Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.

    La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezioni.
E a noi resta negata
l’idiozia della perfezione.

La poesia è composta da 4 strofe di 8 versi ciascuna.

 

IL SIGNIFICATO
L’uomo è una creatura che fa invidia a tutte le altre perchè la sua natura complessa (a differenza della natura semplice e perfetta della cipolla) lo rende capace di poter fare tutto, capace anche di cose impossibili. Ma non solo capace di azioni belle ma anche di commettere atrocità e delitti.
Ma a differenza della cipolla, l’uomo possiede i sensi e dovrebbe ambire alla perfezione, ricercarla dentro se stesso ma resta un essere inetto, tanto intelligente quanto incapace di guardarsi dentro e di  capire dove ha sbagliato per non ricommettere gli stessi errori in futuro.
Su Youtube è possibile ascoltare questa poesia letta dalla sua stess autrice

Wisława Szymborska è stata premiata con il Nobel nel 1996 ed è considerata da tutti la più grande ed importante poetessa polacca degli ultimi anni. Interessante e che fa molto riflettere (come la poesia riportata sopra) è anche “Scrivere un Curriculum” (la trovi nel blog cliccando qui).
Ma sulla cipolla anche il grande Pablo Neruda ha dedicato una poesia intitolata “Ode alla cipolla” (cercala, la trovi anche sul blog).

Di Giuseppe Alfredo Ruggi

Insegnante di enogastronomia, digital teacher e non solo. Collabora con numerose scuole d'Italia, ha pubblicato numerosi articoli e due testi. Innamorato della scuola sa bene che insegnando si impara.

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