I dorayaki. Chi ama la cultura giapponese sicuramente conoscerà questo dolce tipico. Per chi non lo conosce sappiate che sicuramente ne avrete sentito parlare se come me amate anime e manga e siete cresciuti negli anni ’90 a suon di Doraemon, Pokemon e tutti i cartoni animati che facevano su ITALIA UNO il pomeriggio.
Dolce semplice da realizzare, per tutto simile al pan cakes. E’ composto infatti da due dischi di pan cakes (l’impasto in giappone si chiama Kasutera) che vengono riempiti al centro con l’anko (una salsa dolce rossastra ricavata dai fagioli azuki).
“Dora” in giapponese significa “Gong”, forse il dolce è stato chiamato così perchè ricorda lo strumento musicale.Esiste anche una storiella che narra di un samurai di nome Benkei che era incaricato di dare l’allarme in caso di invasione nemica. Una notte si addormentò e non diede l’allarme. Vedendo il pericolo decise di scappare e portò con se il piccolo Gong che iniziò a suonare per allertare il popolo. Scampato il pericolo, le guardie imperiali iniziarono a dargli la caccia e così Benkei si nascose in campagna, a casa di un contadino che gli offrì riparo ed ospitalità. La mattina dopo si rimise in viaggio ma dimenticò il suo gong. Il contadino usò il disco di ferro per preparare un dolce: il primo dorayaki da cui, appunto, deriva il nome.
La forma che conosciamo oggi, quella a due dischi si deve a lui: Ueno Usagiya.
Il negozio lasciato ai suoi eredi è diventato un punto di riferimento in Giappone.
ATTENZIONE:
qualcuno potrebbe pensare che DORAEMON si chiami così
perchè mangia tanti Dorayaki ma in relatà
il nome deriva da “Doraneko” (“gatto vagabondo” in giapponese).
Ed ora la ricetta.
INGREDIENTI:
- 2 uova;
- 130 gr. di farina;
- 80 gr. di zucchero;
- 1 cucchiaio di miele;
- 50 gr. di acqua;
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato;
PROCEDIMENTO:
Iniziamo a sbattere le uova e lo zucchero aiutandoci con un mixer elettrico. Poi aggiungiamo il miele. Solo alla fine sciogliamo 172 cucchiaino di bicarbonato in un po’ di acqua e versiamolo nel composto (il bicarbonato ci aiuterà a far gonfiare il nostro impasto). Setacciamo e aggiungiamo, pin piano, la farina. Mi raccomando, dovete ottenere un composto molto liscio e senza neanche un piccolo grumo.
Ora dobbiamo far riposare il nostro composto per circa mezz’ora in frigorifero.
Passato questo tempo aggiungiamo un cucchiaino di acqua all’impasto e mescoliamo con una frusta (certamente in frigo, dopo aver riposato si sarà indurito e servirà per renderla di nuovo più fluida).
Ora passiamo alla cottura con un bel pentolino antiaderente (o una crepiera).
Ungiamola leggermente con un po’ di olio di semi (bagniamo un tovagliolo di carta di olio e ungiamo il padellino). Accendiamo la fiamma e lasciamo che il padellino si riscaldi abbastanza (non rovente).
Con un cucchiaio o un mestolino, versiamo l’impasto e lasciamolo cuocere (abbassiamo la fiamma).
Quando si formeranno delle piccolo bollicine, giriamo il disco dall’altro lato.
L’abilità starà nel fare i dischi tutti della stessa
grandezza e tutti dello stesso grado di cottura.
Dilemma…come li farciamo?
Questo lo lascio risolvere a voi…..potete usare semplice nutella oppure fare una crema particolare (frutti di bosco, pistacchio, cioccolata bianca)….
FANTASIA!!!! Ci vuole solo tanta fantasia