La pedagogia è la dottrina che studia l’educazione e la formazione dell’uomo nella sua interezza….come dire tutto…..come dire niente…
ed anche stavolta al Suor Orsola Benincasa di Napoli, nell’abito del P.A.S. noi “passini C500” siamo rimasti incantati (almeno io); incantati dalla COMUNICAZIONE EFFICACE del prof. F. SARRACINO che ci ha introdotto alla materia “Laboratorio e Tecnologie didattiche“. Una grande materia, non di facile comprensione per chi non conosce la differenza tra un file .pdf ed un file .doc…..eppure non abbiamo parlato né di computer né di Learning Objects e nemmeno della L.I.M.
Il prof. ha innanzitutto focalizzato la nostra attenzione su un link proiettano alla lavagna: Il mito di Theuth, da dove scaricare tutto il materiale di studio.
viene evidenziato che la tecnologia (in questo caso la scrittura) ci atrofizza (THEUTH) e per farci un’idea basti pensare alle rubriche telefoniche. Prima dell’avvento dei cellulari e poi degli smarthphone si tendeva, quasi sempre, a ricordare a memoria i numeri di telefono…ora non più.
Il prof. SARRACINO sottolinea come sia necessaria la RIDONDANZA per memorizzare concetti e utilizza questa tecnica come strumento comunicativo all’interno di questa stessa lezione: infatti tende a ripetersi.
E poi facciamo un giochino. Ci viene chiesto di visualizzare un filmato con uno scopo ben preciso.
CONTARE QUANTI PASSAGGI DI PALLA
FANNO LA SQUADRA CON LA MAGLIA NERA
Non tutti però si sono accorti che mentre i ragazzi si passano la palla…..un gorilla entra ed esce dalla scena….e se non lo hai fatto neanche tu non preoccuparti…statisticamente quasi tutti riescono a contare perfettamente il numero dei passaggi ma quasi nessuno si accorge della presenza del primate.
In classe qualcuno ha detto che:
«Se invece del Gorilla, ci fosse stata una bella donna nuda, l’avremmo vista sicuramente».
Questo giochino ci è servito per concepire la FOCALIZZAZIONE DELL’ATTENZIONE. Infatti il video del gorilla è stato realizzato da Christopher Chabris e Daniel J. Simons, due psicoprofessoroni che nel 1998 condussero questo esperimento su molte persone per confermare che nella nostra quotidianità compiamo azioni pensando di conoscere realmente noi stessi ed i meccanismi della nostra mente….ma in realtà qualcosa ci viene occultato.
Il video è solo da introduzione ad un libro (un best-seller americano) che affronta sei illusioni quotidiane:
le illusioni di attenzione;
le illusioni di memoria;
le illusioni di fiducia;
le illusioni di conoscenza;
le illusioni di causalità;
le illusioni di potenziale.
Tutto questo per farci capire che NIENTE FUNZIONA ESATTAMENTE COME PENSIAMO. Infatti il nostro modo di pensare, il nostro stesso intuito molte volte non è altro che un modo “veloce” di arrivare ad una conclusione che noi stesso abbiamo posto, insomma una vera scorciatoia mentale che però ci inganna e ci fa diventare ciechi a tante altre azioni e movimenti che avvengono attorno a noi.
E poi il domandone: “QUANTE INFORMAZIONI RIUSCIAMO AD INCAMERARE”?
Se si ha un obiettivo (un compito) focalizzeremo l’attenzione su di esso eliminando (spesso) informazioni necessarie………anch’io sono ridondante 🙂
CI SCEGLIAMO UN COMPITO
CONGENIALE AL NOSTRO MODO
DI CONOSCERE LA REALTA’
E questa visione forzata altera i nostri stessi sensi, quasi fossero un tubo intasato che non puo’ quindi recepire più, in questo caso, informazioni.
EFFETTO LAS VEGAS = CAOS TOTALE
Alla base di questo studio c’è la consapevolezza che nulla funziona esattamente come pensiamo. Le nostre intuizioni spesso sono scorciatoie ingannevoli create dal cervello (o da cuore, anima, desideri). E il mondo che crediamo di conoscere e tenere sotto controllo si trasforma in una gigantesca fabbrica di illusioni. John Sweller elaborò negli anni ’90 una sua teoria: LA TEORIA DEL CARICO COGNITIVO (Cognitive Load Theory). Da quel momento fu introdotto un importantissimo concetto, cioè quello de “il carico imposto alla memoria di lavoro dall’informazione presentata”. Non tutti sanno la differenza tra memoria a breve termine e memoria a lungo termine…..e questo andrebbe un po’ ripassato (andate a googlare gli studi di Alan Baddeley e Graham Hitch per capirne di più).
ATTENZIONE =====> i vari carichi si influenzano a vicenda (non potrebbero non farlo). PEr “ottimizzare” le nostre risorse, lo scopo primario (instructional design) è quello di diminuire il carico cognitivo estraneo: questo processo può farci risparmiare memoria di lavoro se abbinata anche ad una buona progettazione.
BISOGNA ESERCITARE
LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI
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Mi reputo un professionista dinamico nel settore della ristorazione. Ho fondato questo portale nel 2008, diventato un punto di riferimento per studenti di istituti alberghieri. Sono appassionato di intelligenza artificiale e nuove metodologie didattiche e credo fermamente che non si smette mai di imparare.